Diciassette piccoli bielorussi a pranzo all’Aquila Longhi: menù del territorio con torta fritta e salume e dopo la torta la bandierina del Parma
“Corradone” Marvasi, ambasciatore di Parma nel mondo (vanta incontrastato il record di presenze Europee al seguito dei crociati), per una volta ha vinto una partita giocando in casa. La sua, il Circolo Aquila Longhi, dove oggi ha ospitato, a pranzo, diciassette bambini bielorussi, dai sette a i nove anni, che fino al 7 novembre prossimo soggiorneranno nella nostra città, ove sono arrivati il 26 ottobre scorso, nell’ambito di un “Progetto studi” organizzato dalla sezione di Parma della Fondazione Aiutiamoli a Vivere, coordinato dalla instancabile presidente Renata Borelli. Durante la loro permanenza a Parma potranno proseguire le lezioni (sono accompagnati da una insegnante e da una interprete), secondo il loro programma, alla scuola Iacopo Sanvitale, che ha messo a disposizione un’aula nel proprio plesso. “Accogliere questi bambini – spiega Renata Borelli – ci permette di stabilire ulteriori contati per poter far sì che la nostra Associazione possa fornire ulteriori aiuti a chi si trova in Bielorussia e non può venire in Italia. Ringrazio per l’accoglienza Corrado Marvasi e tutti gli Amici dell’Aquila Longhi con cui è la prima volta che collaboriamo.”
Non è, invece, la prima volta che “Corradone” offre il suo aiuto ai bambini di Chernobyl (sono tali anche i bielorussi, che hanno avuto le peggiori conseguenze del disastro della centrale nucleare ucraina), avendo, in passato fattivamente sostenuto anche Help for Children.
I 17 bambini bielorussi, che hanno familiarizzato con la guest star Roxy, una simpatica loro coetanea africana, hanno così potuto assaggiare le prelibatezze del nostro territorio – su tutto crudo, salame è torta fritta – preparati dagli Chef dell’Aquila Longhi (dal ’46 nell’Ospedale Vecchio, anche se saranno costretti ed emigrare dagli Stimmatini per la ristrutturazione dello storico edificio), dimostrando di gradire tutto: “Se mangiate così tanto non ci invitano più”, ha scherzato la responsabile Borelli, alla quale ha replicato Marvasi: “No, siamo ancora più contenti, perché vuol dire che hanno apprezzato tutto…”
Dopo la torta del pasticciere Gabriele l’ultima sorpresa, “Corradone”, con un accenno di barba bianca, quasi a voler sembrare Babbo Natale (da qui ad allora sarà lunga al punto giusto…) ha consegnato ad ognuno dei piccoli ospiti la bandiera del Parma (purtroppo non la Crociata, ma quella col Cuore di Parma FC, studiata qualche anno fa da Lady Medeghini), che felici hanno iniziato ad intonare cori a sostegno della squadra della nostra città, facendo provare attimi di emozione a chi li ascoltava, prima di recarsi per i borghi e le strade ducali, ambasciatori a propria volta, del valore positivo del tifo innocente e pulito.
Felice il Delegato del Sindaco per l’Associazionismo e la Cooperazione Ferdinando Sandroni: “Con Corradone siamo fratelli di latte, nel senso che abbiamo la stessa età ed è un uomo dal cuore grandissimo. A lui e alla Fondazione Aiutiamoli a Vivere un grazie per quello che stanno facendo: attraverso queste associazioni si possono stringere legami ancora più forti con quella terra bisognosa, sono dei veri passepartout. Questi bambini non hanno vissuto direttamente la tragedia di Chernobyl, ma portano dentro di loro, purtroppo, le tare genetiche conseguenza di quel disastro,e a loro volta ne saranno vettori. Li abbiamo ospitati nella Sala del Consiglio Comunale e si sono mostrati interessatissimi, così come qui li ho visto davvero felici di assaggiare piatti per loro nuovi, ma tutti da scoprire, in questo luogo che trasmette i valori della parmigianità più autentica.” (gmajo)
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