Errare è umano, ma perseverare… Dopo la dimostrazione tecnica della inefficacia delle limitazioni territoriali per la vendita di biglietti, il Comitato ci riprova anche con Inter-Parma
Proprio ieri sera stadiotardini.com, analizzando i fatti di Parma-Sampdoria, aveva esposto il suo teorema circa la totale inefficacia delle limitazioni territoriali che il Casms propone (sentito l’Osservatorio) ai Questori, che a propria volta girano le carte ai Prefetti che le firmano in ordinanze. Totale inefficacia che i fatti di Parma (l’acquisto di 150 tagliandi in una tabaccheria in zona Orsoline) hanno evidenziato, in quanto non esiste – nei terminali di Lottomatica (supervisionati dal Centro Interforze di Napoli), ma il ragionamento vale per tutti i gestori – la possibilità automatica di impedire l’emissione di un biglietto in zona proibita, dal momento che la residenza non risulta essere tra i dati censiti (ci si è accontentati delle semplici generalità, cioè nome e cognome, data e luogo di nascita). Insomma è necessario il controllo umano, ad esempio di un tabaccaio, che, visionando il documento di chi lo richiede deve rispondere no grazie, pena richiami o sanzioni. Ma se la posta in gioco è più alta di richiami o sanzioni, come va a finire? (continua all’interno)
Delle due l’una: o ci si attrezza per far sì che un provvedimento possa essere attuato, oppure si cambia limitazioni, se proprio vi si vuole ricorrere. Per quanto riguarda l’interdizione della vendita dei biglietti in Liguria ai No-Tessera di Parma-Sampdoria già abbiamo esposto ampiamente le nostre critiche al riguardo, anche se dietro quella che gli ultrà definiscono vendetta ministeriale ci sono le precedenti azioni di lotta che possono averle favorite: per quanto riguarda invece l’odierno
provvedimento sorridiamo. Sorridiamo, perché, nessuno aveva pensato qualcosa del genere in precedenti occasioni, all’origine dell’inasprimento dei rapporti tra le tifoserie nerazzurre (manco fossero la Juve) ed i Crociati: ora, invece, riesce naturale impedire ai pericolosissimi tifosi del Parma (non tesserati) di andare all’ora di pranzo alla mensa di San Siro… Ancora una volta si presta il fianco alle dietrologie degli avversari. A
Maroni vanno fatti i complimenti per il tempestivo arresto di Iovine, ma sulle sue idee sulla questione tifoserie/stadi continuiamo a nutrire forti perplessità. Come lui vorremmo gli stadi senza barriere e con le famiglie, come dice chi guida le Società, ma i deterrenti per debellare la violenza attorno al calcio (e non solo negli stadi), se questo davvero è il fine, non ci sembrano proprio all’altezza della situazione. Facciamo un altro esempio (oltre alle argomentazioni già portate sulla inutilità di impedire la vendita in una certa delimitata zona, dove è sufficiente che qualcuno mostri i muscoli a chi è più debole per ottenere il biglietto): avete mai visto un tifoso di Curva che rispetti il posto assegnato sul biglietto nominale acquistato sedendovici sopra? Eh sì, perché, è fondamentale che si sappia che è al suo posto chi è nei distinti o in tribuna… (gabriele majo – foto di Franco Saccò Archimmagine)
e basta con maroni e gli ultras!
Gentile Sara. Anche al sottoscritto come a Lei piacerebbe, sul presente blog, occuparsi di altri argomenti, magari più leggeri – ed ogni tanto, proprio per questo, ci permettiamo di giocare, ad esempio, sul look di "Bazguale". Però, senza voler esagerare, penso che sia un dovere civico offrire, anche su argomenti delicati – che altri evitano e che spesso gli stessi diretti interessati ci fanno capire piuttosto chiaramente che sarebbe meglio lasciassimo perdere – spunti di riflessione ed analisi ad ampio raggio, come quelli che fanno parte della serie dedicata al pre e al post di Parma-Sampdoria giocata fuori dal campo. Anche per capire. A scopo divulgativo. Anche perchè c'è chi si bea – e si vanta di farlo – di abbeverarsi sempre alla stessa fonte, magari un po' inquinata dalla ideologia. Cerchiamo di offrire punti di vista alternativi – discutibili ed opinabili fin che si vuole – ed anche di mettere al servizio della comunità l'occhio obiettivo del cronista, equidistante dagli schieramenti in campo. L'utopia è quella davvero di rendere l'impianto che dà il nome a questo blog ospitale e senza barriere. Ma prima è necessario riflettere, capire, interrogarsi. Non voltarsi dall'altra parte. Non essere superficiali. Non accontentarsi dell'apparenza. Scavare. Documentarsi. Quindi per il momento mi dispiace deluderla: fin che Maroni e gli Ultrà sono argomenti di cronaca attinenti alla nostra squadra o il nostro impianto noi ce ne continueremo ad occupare. Con lo stesso impegno messo fino ad ora. Grazie del suo contributo.
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