Conferenza in carta copiativa del mister che, a proposito della bontà dei pareggi in trasferta, ricicla gli stessi concetti pre-Chievo(gm) – Pareggio non olet. Come nella conferenza antecedente la trasferta di Verona, l’allenatore Pasquale Marino ha illustrato i lati positivi (senza il pro davanti) della divisione della posta in palio. Salvo ricordare che i tre punti sarebbero meglio. (Sdong!). Ecco la trascrizione del suo assunto: “Io credo che loro, giocando in casa, cercheranno di sfruttare il fattore campo e credo che il Parma sia preparato a questo, sia preparato a tutto. E come ho detto alla vigilia della partita col Chievo noi dobbiamo andare in campo con la stessa mentalità della squadra di casa e cioè quella di cercare di vincere la partita, ma se non ci riesci ti devi accontentare anche del pareggio, perché è importante non perdere domani, ma ripeto, sempre il concetto: per la nostra squadra questo non vuol dire di andare lì a pensare solo a questo tipo di risultato, se no abbiamo già perso in partenza.” Continua all’interno
“… Per cui la mentalità deve essere sempre quella, i sogni del gol all’ultimo minuto uno non li deve fare, perché le cose non vengono da sole, quindi dobbiamo andare a cercare quello che vogliamo. E’ una questione di testa e siamo nelle condizioni di poterlo fare, perché nell’ultimo periodo, al di là che non abbiamo vinto, c’è stato qualcosa di positivo, e quindi dipendiamo solo da noi stessi. Dobbiamo eliminare ansia, timori, paure, il guardare la classifica e tutto questo, perché se finisse oggi saremmo salvi, per cui c’è chi sta peggio,
chiaramente ce ne sono anche di più che stanno meglio e noi dobbiamo cercare di fare cambiare le cose, ma dobbiamo andarle a cercare. Non possiamo dire ah, però se vinciamo domenica siamo a posto e ci tiriamo fuori. No, il se lo devi togliere come mentalità. Dobbiamo andare a fare di tutto per ottenerli. Non è che dobbiamo sperare in un colpo di fortuna, o un’autorete al 90’… Dobbiamo andare lì a cercare di vincere, e se sfruttiamo appieno le nostre qualità possiamo anche riuscirci.” (Foto di Jonathan Belletti)