“Tardini: sì in Italia, no in Europa”, questo il titolo del quotidiano confindustriale che ipotizza il ritorno degli Azzurri in città per una amichevole a novembre(gmajo) – Per dimostrare al nostro caro Angelo (ci perdonino Mogol e Battisti) che non siamo poi così autoreferenziali, riprendiamo, sul caldo tema dei seggiolini non a norma UEFA del Tardini, all’origine della mancata disputa nel nostro stadio di Italia-Estonia, poi dirottato a Modena, l’articolo apparso oggi sulle pagine di cronaca della Gazzetta di Parma che, pur riciclando gran parte dei contenuti dei nostri approfondimenti dei giorni scorsi, non cita stadiotardini.com, portale che per primo aveva riferito della problematica. Poco male: perché l’importante non è che si dia spazio, come altri hanno avuto la bontà (“correttezza” forse è esagerato) di fare (Tv Parma, parma.repubblica.it e Parma Qui) a chi lo solleva, quanto, appunto al tema scottante. Scoperchiato non per fare inutili o sterili polemiche (come ci ha accusato tale PKK sul portale di Repubblica) o cacce alle streghe, ma nel puro esercizio del diritto-dovere di informare, che dovrebbe far parte del DNA di ogni cronista: avendo noi scritto, fin dalla fine dello scorso mese di Gennaio, della possibilità di ospitare all’Ennio Italia-Estonia, era giusto che spiegassimo ai nostri lettori il perché tale gara si è poi disputata a Modena. Continua all’interno
Nell’articolo di oggi la Gazzetta, pur tutelandosi con un prudenziale condizionale, fa riferimento (senza menzionarlo) ad una anticipazione dell’Assessore allo Sport Roberto Ghiretti insita nel suo commento di ieri apparso su parma.repubblica.it, da noi chiosato nel post “postato” questa notte, e cioè che a Novembre il Tardini potrebbe ospitare un’amichevole della Nazionale. La cosa potrebbe essere possibile perché l’evento sarebbe organizzato direttamente dalla FIGC e non dalla Uefa, come nel caso di Italia-Estonia, match valido per la qualificazione al Campionato d’Europa 2012. Insomma potrebbero andare bene anche i cari vecchi seggiolini non super-dotati (over 30 cm) che pretende l’organismo internazionale. Come scrivevamo stanotte, però, un conto è una gara decisiva per una competizione, un conto una partita sperimentale, anche se ad andare in campo saranno sempre gli Azzurri. Gabriele MajoEcco la trascrizione dell’articolo di oggi della Gazzetta di Parma:
Impianti Sportivi / Le nuove norme dell’Uefa richiedono la sostituzione di tutti i seggiolini dello Stadio
TARDINI: SI IN ITALIA, NO IN EUROPA
Ma la Nazionale potrebbe ritornare già il prossimo autunno con una gara amichevole
Lo stadio Tardini è in regola con le normative italiane, ma non lo è più con quelle europee e di conseguenza non può ospitare incontri organizzati diretti dall’Uefa La questione è emersa qualche settimana fa, quando l’Uefa ha ufficializzato la non concessione al Parma calcio della cosiddetta «licenza Uefa» che consente di ospitare partite (sia di nazionali che di squadre di club) organizzate direttamente dalla federazione continentale e di conseguenza ha comportato anche l’impossibilità di poter ospitare Italia-Estonia.
Seggiolini non a norma per Uefa
In realtà, la questione che riguarda il Tardini non riguarda direttamente la sicurezza. Campo nel quale le normative italiane sono anche più severe di quelle europee. Il problema è invece collegato alla tipologia dei seggiolini richiesti dall’Uefa, che alcuni mesi fa ha deciso di standardizzare per tutto il continente. In soldoni, per poter essere in regola, uno stadio, oltre ad avere tutti i posti a sedere e numerati, deve possedere seggiolini con uno schienale di almeno 30 centimetri di altezza. E al Tardini queste caratteristiche
non esistono né nelle curve, dove l’altezza è di 15 centimetri, ma neppure in tribuna, dove i centimetri che mancano sono soltanto 2, ma sufficienti per non rendere omologabili i seggiolini.
La scelta di non sostituirli
La sostituzione di tutti i seggiolini, ovviamente, comporta una spesa considerevole (stimata nell’ordine di diverse centinaia di migliaia di euro) e dunque, considerato che per il momento non c’erano emergenze nei tempi brevi, visto che il Parma non si è qualificato per nessuna coppa europea, sia il Parma calcio che il Comune hanno scelto di non effettuare nessun intervento. Va ricordato, infatti, che la non omologazione
Uefa non comporta nessun altro tipo di conseguenza, tanto che il Comune è in trattativa con la Figc per ospitare in autunno una partita amichevole della Nazionale che, essendo organizzata dalla federazione stessa, non incontrerebbe alcun tipo di veto per l’organizzazione al Tardini.
Cosa è previsto per il futuro
E’ comunque chiaro che, anche in prospettiva futura, la sostituzione deve comunque essere programmata
per poter tornare a far eventualmente rivivere sul prato del Tardini incontri ufficiali di valore europeo. E a questo riguardo il Comune, che è proprietario dell’impianto si confronterà nei prossimi mesi con il Parma, che è il gestore per stabilire a chi, e in quale misura, toccherà sostenere il costo dell’intervento e in quali tempi. Quel che è certo è che comunque i tempi non saranno brevi, ma i nuovi seggiolini arriveranno, forse
per la stagione 2012-2013. (da Gazzetta di Parma del 05.06.2011, pagina 9)
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Non è incoraggiante leggere che le cose andranno per le lunghe…
Mattia
Il problema è l'onere della spesa: infatti ognuna delle due parti in causa spera che sia l'altra ad assumerselo nella parte maggiore se non totale. Va da sé che le cose non si risolveranno a breve. La Gazzetta di Parma scrive che forse i seggiolini arriveranno nella stagione 2012-13: ma se per allora il Parma avrà guadagnato (cioè al termine della stagione che inizierà ad agosto 2011-12) il diritto a giocare le competizioni Europee ci sarà un problema di tempi per l'ottenimento della Licenza, visto che i nuovi seggiolini dovrebbero essere pronti all'atto della richiesta, vale a dire già a gennaio… E non credo sia semplicissimo sostituirli a stagione in corso… Saluti Gmajo
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