Il Parma ha aperto ieri le porte del Tardini per giocare con le promesse africane un’amichevole a scopo benefico: e se in campo le emozioni sono risultate assenti per gran parte del match, sugli spalti i molti sostenitori ospiti hanno regalato gioia e stupore
(Lorenzo Fava) – Alla divulgazione della notizia che il Parma avrebbe disputato un‘amichevole – il cui ricavato sarebbe stato devoluto agli alluvionati di Liguria e Lunigiana – contro una rappresentativa di giovani ragazzi ghanesi, di poco maggiorenni, i più hanno pensato che si sarebbe trattato del fac simile di una classica amichevole del giovedì, poco combattuta, lenta, monocorde, a senso unico per i crociati. Le giocate rilevanti sul rettangolo verde, in effetti, si sono fatte desiderare, nonostante le buona volontà del “piccolo” Ghana. Il Parma B – capitanato da Hernan Crespo – non è riuscito a farla totalmente da padrone, e così per più di un tempo ha prevalso il teadium ludi. Tuttavia, ad attrarre l’interesse di tutti i tifosi presenti sono stati i supporters del Ghana, riunitisi dentro allo stadio dopo essere arrivati, alcuni, dal “Continente Nero”, altri, dalle zone limitrofe in quanto residenti a Parma, tutti con i loro folkloristici accessori e le loro allegre abitudini. Da fuori e dentro lo stadio riecheggiavano canti e suoni africani; tifosi muniti di trombette, fischietti, bonghi hanno scaldato la fresca, sebbene soleggiata, giornata parmigiana. Un modo diverso di seguire il calcio, completamente opposto a quello che noi siamo soliti vedere e che ha suscitato l’interesse dei parmigiani. Gente seduta in tribuna, proteste, diverbi coi vicini di posto, tifo a intermittenza? Niente di tutto questo! I ghanesi hanno dimostrato che si può seguire una partita intraprendendo balli di gruppo, cantando a squarcia gola, parlando persino con i giocatori al termine del primo tempo.
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Benché il calcio africano non sia ancora paragonabile a quello europeo, nonostante gli enormi passi avanti, il tifo, che può avere la parvenza di essere un po’ grezzo, ha una marcia in più. Forse perché per molti di questi tifosi il calcio è una delle poche cose che possono ‘possedere’ e il modo in cui lo vivono li riempie di gioia, di effervescenza e di fervore: il risultato è sempre una spettacolare
coreografia. Paradossalmente, sebbene sia più povero e arretrato, il calcio (o meglio, il tifo) africano mostra aspetti più evoluti del nostro. E personalmente, poiché era la prima volta che mi trovavo innanzi a un simile tipo di incitamenti – essendo abituato agli stadi ormai deserti in serie A e a poche voci intime che sostengono le squadre – ne sono stato positivamente colpito, quasi stupefatto.
La partita non ha regalato troppe emozioni da annotare sul tabellino del reporter (in erba), il Parma ha mostrato buone cose, ma solo a corrente alternata e si è affidato troppo ai lampi di genio dei singoli. La qualità in campo non difettava: Marques – fuori per lungo tempo – è apparso tonico e vivace, pur palesando limiti sotto porta (uniformandosi al piatto tipico stagionale), Musacci ha rispettato le promesse fatte qualche giorno fa in conferenza stampa dimostrandosi all’altezza dei compagni più noti e risultando, a parer mio, il migliore della gara; lo stesso Valdes ha fatto vedere che i numeri ce li ha, ma ieri non era in giornata di grazia.
I crociati, che si presentavano in campo con il classico 4-4-1-1 (per alcuni 4-3-3 visto l’abbassamento a centrocampo di Musacci e l’aggiunta delle ali sulle fasce) in cui si sono rivisti lo spagnolo succitato e Crespo come unico terminale offensivo (ancora assente Palladino, colpito da un virus influenzale), hanno patito la verve degli under 20 ghanesi, le cui ripartenze avrebbero bloccato la squadra di mister Colomba per tutta la soporifera prima
frazione di gioco, durante la quale non si sono colti spunti degni di nota. Il ritorno in campo è stato decisamente più spumeggiante: numerosi contropiede su un fronte e sull’altro, Pavarini e il collega ghanese costretti più di una volta all’intervento decisivo, diverse conclusioni nello specchio, ma anche diversa fragilità in difesa. Dopo pochi minuti del 2° tempo Marques e Crespo sprecavano due limpide occasioni da gol, quindi Valdes si
faceva parare un tiro da lontano, poi il “gatto di Huelva”, Pavarini, era costretto a una parata importante sotto la traversa. Poco dopo un disimpegno errato di Rubìn favoriva il 9 avversario, ma ancora il portiere dal Parma lo ipnotizzava in una parata strepitosa nell’uno contro uno. Poi il gol di Capitan Crespo in contropiede su invito di Valiani ha rotto il ghiaccio e chiuso la partita. Una gara importante non solo per
testare quei giocatori che quest’anno il profumo dell’erba non l’avevano ancora assaggiato (vedi Marques, Santacroce, Pereira e tutti gli altri) in un allenamento provante, ma soprattutto per aiutare gli alluvionati di Liguria e Toscana: a tal proposito grazie ai 900 presenti sono stati raccolti 4.500 euro che si aggiungono ai circa 5.000 di Parma-Cesena. Lorenzo Fava
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Egr. Majo, leggo sul sito della GdP che domani Pietro Leonardi terrà una lezione universitaria in un Master a Roma sul managemet calcistico. Sarebbe veramente interessante poter usufruire della sbobinatura dell'evento: chi meglio di lei potrebbe realizzare la cosa? Sarebbe materiale preziosissimo per tutti coloro che desiderano capirci un po' di più in questo calcio e arricchire le proprie conoscenze per formulare opinioni mosse non solo da emotività "da stadio" ma anche da importanti competenze tecniche. Credo infatti che oggi più che mai, considerando il contributo dei forum nella formazione dell'opinione collettiva, ci sia bisogno di una tifoseria cosciente dei dinamismi che muovono il calcio. Cosa ne pensa? Grazie mille, a presto. Parmigiano.
Buondì Parmigiano, indubbiamente sarebbe assai interessante poter ascoltare la relazione dell'AD Leonardi a Tor Vergata che sta per iniziare (kick off ore 11), e successivamente riproporre, come Lei suggerisce, la trascrizione integrale su
stadiotardini.com ; tuttavia ci sono alcuni motivi ostativi. Uno è di natura prettamente economica: non mi vergogno ad ammettere che una trasferta a Roma comporterebbe un ulteriore aggravio di spese e in questo momento essendo a zero entrate zero (io, ergo il blog) non me lo posso certo permettere; due: due anni fa feci qualcosa del genere, per Settore Crociato (all'epoca, riconoscendomi in quei valori, prestai per loro gratuitamente la mia opera professionale) quando da una lezione di Leonardi all'Università di Parma estrassi ampio materiale e notizie interessantissime, tali da costruirci nel tempo una "leonardeide"; peccato che successivamente, in analoghe occasioni, mi venne preclusa la partecipazione e di conseguenza il servizio di sbobinatura ed analisi. Speriamo che in qualche modo provvedano i mezzi ufficiali. Se riuscissimo ad avere la "materia prima" (registrazione intervento) potremmo anche ragionarci sopra. Perché in effetti rientra nella nostra mission il tentativo di formare un'opinione collettiva di una tifoseria pienamente cosciente delle dinamiche del calcio; tifosi consapevoli cui non dare in pasto (in tempi di difficile congiuntura) solo le vacue e diseducative speranze mercantili, tipo che so… Quagliarella e Palombo i sogni di Gennaio…
Cordialmente Gmajo
Sono perfettamente d'accordo con lei egr. Majo. Naturalmente non pensavo certo ad una sua trasferta ma ad un lavoro su materiale fornito dall'ufficio stampa del Parma a.c. considerando la natura fortemente formativa e a lungo termine favorevole a creare un clima della tifoseria di Parma di alto livello. Se tale occasione non solo non venisse colta ma ancor piú osteggiata dai diretti interessati potremmo proprio unirci a Cicerone nel dire: "mala tempora currunt!". Un cordiale saluto, parmigiano.
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