“Non vedo l’ora di mettermi le scarpette e di andare in campo come dicono i giocatori: qualcuno, fortunatamente, già lo conosco e questo può essere un vantaggio. Non vedo l’ora di misurarmi con questa realtà appetita da molti. Adesso devo rendermi conto del materiale umano a disposizione, oltre che tecnico: questa è una rosa che devo conoscere per avere idee più precise… Io vorrei semplicemente portare quella che è la mia conoscenza e la mia esperienza, senza fare discorsi cervellotici. So quello che sono, quello che posso dare, quello che è un bagaglio di esperienze accumulato prima da giocatore e adesso da allenatore. So di avere ricevuto molto e questo molto sono felice di trasmetterlo ai giocatori. Il fatto di essere subentrato qualche volta non è certamente il mio ideale, sono onesto a dirlo, però è anche emotivamente eccitante la cosa, ancor più stimolante, anche se è chiaro che quando parti dall’inizio riesci a programmare un determinato lavoro, subentrare, invece, richiede tempi diversi…”